Ave, nobile,
gloriosa
e intatta
fanciulla,
tu pupilla della castità,
tu materia della santità
tu pupilla della castità,
tu materia della santità
che piacque a
Dio.
In te infatti avvenne
quella
celeste infusione,
per cui il Verbo divino
per cui il Verbo divino
si rivestì in
te di carne.
Tu candido giglio,
cui Dio volse lo sguardo
prima d’ogni
altra creatura.
O bellissima e dolcissima;
quanto grandemente Dio
in te si è compiaciuto!
Nel calore del suo abbraccio
ha fatto germogliare
in te suo
Figlio,
così che potesse ricevere
così che potesse ricevere
da te il
latte.
Così il tuo grembo
esultò di
gioia,
quando tutta la sinfonia celeste
quando tutta la sinfonia celeste
da te sgorgò,
perché tu, o Vergine,
perché tu, o Vergine,
portasti il
Figlio di Dio,
per cui la tua castità
per cui la tua castità
rifulse in
Dio.
La tua carne provò gioia,
come l’erba
su cui ricade
la rugiada
infondendovi freschezza;
così è accaduto anche in te,
infondendovi freschezza;
così è accaduto anche in te,
o Madre di tutte le gioie.
Ora tutta la Chiesa
risplenda di
gioia
e risuoni nell’armonia
per la dolcissima Vergine Maria,
degna di lode, Madre di Dio.
e risuoni nell’armonia
per la dolcissima Vergine Maria,
degna di lode, Madre di Dio.
Amen.
Sant’Ildegarda di Bingen
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