Giotto-Visitazione
“L'anima
mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni
mi
chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione
la
sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza,
per sempre”.
***
Festa del 'Magnificat',la Visitazione prolunga
ed espande la gioia messianica della salvezza.
Maria, arca della nuova alleanza,
è 'teofora' e viene salutata da Elisabetta
come Madre del Signore.
La Visitazione
è l'incontro fra la giovane madre,
Maria, l'ancella del Signore,
e l'anziana Elisabetta
simbolo degli aspettanti di Israele.
La premura affettuosa di Maria,
con il suo cammino frettoloso,
esprime insieme al gesto di carità
anche l'annunzio che i tempi
si sono compiuti.
Giovanni che sussulta nel grembo materno
inizia già la sua missione di
Precursore.
Il calendario liturgico tiene conto
della narrazione evangelica
che colloca la Visitazione entro i tre mesi
fra l'Annunciazione
e al nascita del Battista.
(Messale
Romano)
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