Pregare è andare incontro
al “Padre nostro”,
il Dio Amore,
come il fiume incontro alla sua sorgente
e la luce incontro al suo sole.
Pregare è dire a Dio:
Sorgente, aspetto da Te l’acqua viva,
fra le mie rive quotidiane,
senza Te,
acqua stagnante sarei
che imputridisce e muore.
Sole, aspetto da Te la luce,
per le strade del giorno,
senza Te,
non sarei che bambino di notte,
perduto, per una strada
senza sbocco.
Vento, aspetto da te la forza,
che gonfi le mie vele offerte,
senza Te
non sarei che barca abbandonata,
che mai del porto non varca i moli.
Brezza, aspetto da te il soffio,
per prendere il volo.
Senza te,
non sarei che un uccello inquinato,
che si trascina nel fango.
…e da Te, l’Artista,
aspetto che faccia sgorgare
dal mio legno e dalle mie corde
una misteriosa vita,
perché senza Te
non sarei che uno strumento
inutile, trascurato, immobile,
muto, nello scrigno dei miei giorni.
…Ma incontro a Te io vengo,
eccomi, o Artista ineffabile,
e come violino
preso fra le tue braccia amorose,
raccolto e libero,
sotto le Tue dita che mi cercano,
io mi offro per sposarti
in un abbraccio d’amore,
e nostro figlio sarà la Musica,
perché canti il Mondo.
Sì, mio
caro, pregare.
È’
alzarsi e camminare incontro a Dio,
che viene
incontro a noi.
E’
riconoscere che Lui è la nostra Vita
e il
nostro Amore.
E’
raccogliersi totalmente
e
totalmente offrirsi,
per
lasciarsi amare
prima
ancora che voler amare.
( Michel Quoist)