lunedì 17 luglio 2017

L'inferno



 Non possiamo essere uniti a Dio
se non scegliamo liberamente di amarlo.
Ma non possiamo amare Dio
 se pecchiamo gravemente contro di lui,
contro il nostro prossimo o contro noi stessi:
« Chi non ama rimane nella morte.
Chiunque odia il proprio fratello è omicida,
e voi sapete che nessun omicida possiede
 in se stesso la vita eterna » (1 Gv 3,14-15).

Nostro Signore ci avverte che
 saremo separati da lui se non soccorriamo
nei loro gravi bisogni i poveri e i piccoli
che sono suoi fratelli. 628

Morire in peccato mortale
senza essersene pentiti e senza accogliere
 l'amore misericordioso di Dio, significa
rimanere separati per sempre da lui
per una nostra libera scelta.
Ed è questo stato di definitiva auto-esclusione
dalla comunione con Dio e con i beati
che viene designato con la parola « inferno ».

Gesù parla ripetutamente della « geenna »,
del « fuoco inestinguibile », 629 che è riservato
a chi sino alla fine della vita rifiuta
di credere e di convertirsi,
e dove possono perire sia l'anima che il corpo. 630

Gesù annunzia con parole severe:
« Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli,
i quali raccoglieranno [...] tutti gli operatori di iniquità
e li getteranno nella fornace ardente » (Mt 13,41-42),
ed egli pronunzierà la condanna:
« Via, lontano da me, maledetti,
 nel fuoco eterno! » (Mt 25,41).


(da il Catechismo della Chiesa Cattolica, 1033, 1034)


***




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.