L'uomo, venendo al mondo,
non dispone di tutto ciò
che è necessario allo sviluppo
della propria vita, corporale e spirituale.
Ha bisogno degli altri.
Si notano differenze legate all'età,
alle capacità fisiche,
alle attitudini intellettuali o morali,
agli scambi di cui ciascuno
ha potuto beneficiare,
alla distribuzione delle ricchezze.
I «talenti»
non sono distribuiti in misura eguale.
***
Tali differenze rientrano nel piano di Dio,
il quale vuole che ciascuno
riceva dagli altri ciò di cui ha bisogno,
e che coloro che hanno «talenti» particolari
ne comunichino i benefici
a coloro che ne hanno bisogno.
Le differenze incoraggiano
e spesso obbligano le persone
alla magnanimità, alla benevolenza
e alla
condivisione; spingono le culture
a mutui arricchimenti:
«Io distribuisco le virtù
tanto differentemente, che non do
tutto ad ognuno,
ma a chi l'una a chi l'altra. [...]
A chi darò principalmente la carità,
a chi la giustizia, a chi l'umiltà,
a chi una fede viva. (...)
E così ho dato molti doni
e grazie di virtù, spirituali e temporali,
con tale diversità, che non tutto
ho comunicato ad una sola persona,
affinché voi foste costretti ad usare
carità l'uno con l'altro. [...]
Io volli che l'uno avesse bisogno dell'altro
e tutti fossero miei ministri nel dispensare
le grazie e i doni
da me ricevuti.
***
Esistono anche disuguaglianze inique
che colpiscono milioni di uomini e di donne.
Esse sono in aperto
contrasto con il Vangelo:
L'eguale dignità delle persone
richiede che si
giunga ad una condizione
più umana e giusta della vita.
Infatti le troppe disuguaglianze
economiche e sociali, tra membri
e tra popoli dell'unica famiglia umana,
suscitano scandalo e sono contrarie
alla giustizia sociale, all'equità,
alla dignità della
persona umana,
nonché alla pace sociale ed internazionale»
***
(da il
Catechismo della Chiesa Cattolica, 1936,1937,1938)
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