"Nessuno può
conoscere se stesso, se non è tentato,
né può essere coronato senza aver vinto,
né
può vincere senza combattere; ma il combattimento
suppone un nemico, una
prova.
Pertanto, si trova in
angoscia colui che grida
dai confini della terra, ma tuttavia
non viene abbandonato.
Poiché il Signore volle prefigurare noi,
che siamo il suo corpo
mistico, nelle vicende del suo corpo reale,
nel quale egli morì, risuscitò e
salì al cielo.
In tal modo anche le membra possono sperare di giungere
là
dove il Capo le ha precedute".
Dal «Commento sui
salmi» di sant'Agostino, vescovo
***
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