Giovedì Santo
Dove vuoi che io ti prepari la
Cena?
Oso pensare che gli apostoli non si resero conto della
importanza
della domanda che rivolsero a Gesù quando gli dissero:
“Dove vuoi
che prepariamo la sala per la Cena”? Sono anche certo che
non
compresero la difficile risposta di Gesù. Voglio
rimeditare,
nel mio silenzio, domanda e risposta. La domanda vuole
esprimere
il mio proposito di consumare la Cena con Gesù, di
partecipare
alla immolazione e alla consumazione dell’Agnello.
Partecipare alla sua immolazione con l’impegno di
“preparare”
tutto, dignitosamente, come si addice alla sua persona e al
suo progetto.
Una casa degna per Gesù, chiamato “Agnello di Dio che
toglie
i peccati del mondo”. Il progetto: la offerta a Dio del
sommo sacrificio
a lui gradito per la redenzione di tutta l’umanità. Se sono
abituato
a nutrirmi di briciole, come potrei preparare la sala? La
risposta di Gesù
mi riempie di gioia perché Egli, pur conoscendo tutta la
mia fragilità,
mi risponde e non mi esclude dalla sua intimità. Mi dice
che occorre
che io, sua “casa”, sia elevato, spazioso, bene adornato
con quelle
ricchezze che lui gradisce. Oso pensare che mi chieda
profondissima
umiltà che può elevarmi fino a Dio, purezza immensa che non
mi fa
rinchiudere nell’egoismo, amore infinito, autentica
ricchezza che
costituisce la singolarità del Dio e Padre del Signore
Gesù. Chissà
se noi, oggi, saremmo disposti a ripetere a Gesù la stessa
domanda
degli apostoli. Non sarebbe sbagliato se, come sempre,
per farci aiutare a preparare la casa che Egli vuole, ci
lasciassimo
guidare dalla Madre. Lei ben sapeva i gusti del Figlio suo,
lei
che fu grande e degna dimora.
Non aspiro a cose grandi
Signore ma vorrei essere pienamente
come tu mi vuoi.
(brano
tratto dal libretto Quaresima
–
Il cammino di conformità a Cristo Gesù – di N.Giordano)
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