lunedì 15 giugno 2015

Caro Gesù, ho faticato non poco a trovarti...



Ho faticato non poco a trovarti.

Ero persuaso che tu stessi laggiù,
dove il Giordano rallenta la sua corsa
tra i canneti e i ciottoli,
scintillando sotto il velo tremante dell'acqua,
rendendo più agevole il guado.

C'è tanta folla in questi giorni
che si accalca lì, sulla ghiaia del greto,
per ascoltare Giovanni,
il profeta di fuoco
che non si lascia spegnere
neppure nel fiume.

Immerso fino ai fianchi
dove il letto sprofonda
e la corrente crea mulinelli di schiuma,
invita tutti a entrare nell'acqua,
per rivivere i brividi di un esodo antico
e mantenere vive le promesse,
gonfie di salvezza.

In un primo momento, conoscendo
la tua ansia di convivere con la gente,
e sapendo che la tua delizia
è stare con i figli dell'uomo,
pensavo di trovarti in quell'alveare
di umanità brulicante sugli argini.

Qualcuno, però,
che pure ti ha visto uscire
dal Giordano,
grondante di acqua e di Spirito,
e mescolarti tra la turba
di pubblicani e peccatori,
di leviti e farisei,
di soldati e prostitute,
mi ha detto che da qualche giorno
eri scomparso dalla zona.

Ora, finalmente, ti ho trovato.

Ed eccomi qui, accanto a te,
non so bene se condotto anch'io dallo Spirito,
in questo misterioso deserto di Giuda,
tana di fiere e landa di ululati solitari.

don Tonino Bello



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