domenica 14 giugno 2015

Dio mi parla



Da sempre, Signore,
Tu parli in me
nel linguaggio semplice e sereno
della mia profonda esistenza.

Ma mi rifiuto di ascoltarTi.

Perché non usi il linguaggio
dei miei poveri desideri,
delle mie tristi soddisfazioni,
della felicità che spero?

Tu Ti ostini a interpellarmi
attraverso gli avvenimenti
della mia vita,
attraverso disagi e fallimenti
e soprattutto attraverso
tutti i miei poveri tentativi
di fare a meno di Te.

Non è che in fondo alla mia miseria,
isolato nella mia sofferenza,
annientato dall’impotenza,
che mi abituo alla Tua voce.

A poco a poco
essa mi penetra,
si infiltra, mi lavora.

Allora la vita ricomincia
a circolare in me.

Io so di nuovo chi sono
e non mi arrischio più
a chiederTi chi sei
perché
so bene che Tu sei
IL MIO SIGNORE.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.