Il peso della nostra debolezza
ci fa scendere
verso le realtà di quaggiù;
il fuoco del tuo amore, Signore,
ci eleva e ci porta
verso le realtà di lassù.
Ci arriviamo con lo slancio del cuore,
cantando i salmi delle ascensioni.
Bruciamo del tuo fuoco,
il fuoco della tua bontà;
è lui che ci trasporta.
Dove ci fai salire così?
Verso la pace
della Gerusalemme celeste.
“Quale gioia, quando mi dissero:
"Andremo alla casa
del Signore"” (Sal 122,1).
Ci farà arrivare fin là
niente altro che il desiderio
di abitarvi per sempre.
Finché siamo nel corpo
camminiamo verso te.
Quaggiù non abbiamo
una città stabile;
cerchiamo senza sosta
la nostra casa
nella città futura (Eb 13,14).
Mi guidi la tua grazia,
Signore,
nel profondo del cuore
per cantare il tuo amore,
mio Re e mio Dio…
E ricordandomi
della Gerusalemme celeste,
il mio cuore vi salirà:
verso Gerusalemme,
mia vera patria,
Gerusalemme
mia vera madre (Gal 4,26).
Sei il suo Re, la sua luce,
il suo difensore, suo protettore,
suo pastore; sei la sua gioia eterna;
la tua bontà è la sorgente
di tutti i suoi beni ineffabili…,
tu che sei il mio Dio
e la mia divina misericordia.
Sant'Agostino
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