“Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio abbi pietà di me,
peccatore.”
Dopo l'ultima
cena, il Signore Gesù Cristo
diede ai suoi
discepoli dei comandamenti
e dei precetti
sublimi e definitivi;
fra questi, la
preghiera nel suo Nome.
Egli ha
presentato questo tipo di preghiera
come un dono
nuovo e straordinario,
d'inestimabile
valore.
Gli apostoli
conoscevano già in parte
la potenza del
Nome di Gesù:
per suo mezzo
guarivano le malattie incurabili,
sottomettevano
i demoni,
li dominavano,
li legavano e li cacciavano.
E' questo Nome
potente e meraviglioso
che il Signore
comanda di utilizzare nelle preghiere,
promettendo che
agirà con particolare efficacia.
"Qualunque
cosa chiederete al Padre nel mio Nome",
dice ai suoi
apostoli, "la farò,
perché il Padre
sia glorificato nel Figlio.
Se mi
chiederete qualche cosa nel mio Nome,
io la
farò" (Gv 14,13-14).
"In
verità, in verità vi dico:
se chiederete
qualche cosa al Padre nel mio Nome,
egli ve la
darà.
Finora non
avete chiesto nulla nel mio Nome.
Chiedete e
otterrete,
perché la
vostra gioia sia piena" (Gv 16,23-24).
Giovanni Cassiano - da Conferenze ai
monaci
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