Aver fede significa vivere di Dio, delle
sue misericordie,
delle sue verità, delle sue grandezze,
in modo da
riguardarsi in Lui come nella propria casa.
La vita della fede non è uno sforzo od
una chiarezza intellettuale,
è un riposo dell'anima, è una sicurezza
calma e soave in Dio solo,
è una fiducia incrollabile nella sua
potenza, è l'esclusione
della propria attività come cosa
inutile: è l'abbandono completo
e semplice in Dio.
Chi ha fede vera non ha bisogno di considerare le verità della fede determinatamente, non ha bisogno di esaminarle; vi riposa e ne vive talmente, da sentire nel cuore una grande gioia, una pienezza,
una sicurezza. Quando Dio è presente
all'anima ed opera in lei,
allora la fede vive in lei, perché si
sente trasportata
dalla sua misericordia e dalla sua
attività;
e quindi avere fede significa avere la
vita soprannaturale.
Ecco perché la fede è una virtù
infusa.
Lo studio della fede non è il possesso della fede.
Lo studio della fede non è il possesso della fede.
Si può studiare anni ed anni, senza
comprendere in uno sguardo semplice interiore tutto quello che si è studiato.
Voi apprendete la fede come verità, la vivete come vita; di modo che
se essa non diventa vita, è sempre
estranea all'anima
e non la attiva. È
un dono di Dio che bisogna invocare,
preparando l'anima con l'istruzione.
L'istruzione è come la fabbricazione di uno strumento musicale,
è come lo studio dell'armonia: la fede è
come il suono che trasporta
e che diletta, è come l'applicazione
delle regole armoniche,
applicazione che può essere tanto
svariata e tanto diversa.
Ogni anima ha una vita speciale di fede.
La pienezza interna che sazia, che rinnova, che consola,
che fa riposare, che eleva, è diversa da
cuore a cuore,
benché sia sempre una dolce armonia, un
riposo ineffabile.
Don Dolindo Ruotolo
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