Sì, siamo
contenti, Signore,
quando l'ala di
un angelo
ci discopre il
celeste orizzonte,
che la prova ci aveva
bruscamente
annientato.
Siamo contenti,
Signore,
perché il tuo
amore
si mostra in
quei momenti,
così
onnipotente, che la nostra anima
è in adorazione
ed esaltazione
fino al
silenzio.
Che passi,
Signore,
la prova che ci
attanaglia l'anima
fino
all'agonia;
ma non tramonti
no, mai,
quella
splendida tua figura luminosa
nella notte
nera,
quando, nel
deserto del tutto,
tu solo sei
fiorito per noi,
e, nel silenzio
di ogni cosa,
tu solo hai
parlato
e, nell'assenza
d'ognuno,
tu solo ci hai
fatto compagnia,
ripetendoci
soavemente le verità
che non debbono
affievolirsi
nella nostra
anima:
che qui siamo
di passaggio
e il luogo
dell'arrivo è un altro;
che tutti sono
ombra
e tu solo la
realtà.
Che passi la
prova, Signore,
ma tu non
passare e chiudici,
incantati dal
dolore,
nel cuore della
Trinità.
Signore,
che l'inganno
del mondo
non ci
riprenda,
anche nelle
cose più sante
che esso
possiede,
ma solo il
Santo sia con noi e in noi
e la Santa, la
Vergine, tua Madre,
la veste che
tutti ricopra,
per sempre.
Chiara Lubich
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