Impariamo
a compatire 
i dolori
altrui 
e
persuadiamoci che quasi mai 
riusciamo
a comprenderli 
ed a
penetrarli. 
Non c'è
cosa più crudele 
quanto
l'infierire 
contro
chi soffre 
e il
disistimarlo dicendogli 
che paga
i suoi peccati. 
Anche se
li paga veramente, 
dobbiamo
aiutarlo 
nella
sua espiazione 
con le
nostre preghiere 
e con la
nostra carità, 
senza
inasprire una piaga 
che
sanguina da tutte le parti. 
Persuadiamoci
che
erriamo sempre nel giudicare, 
e che
non senza ragione 
il
Signore ci ha proibito di farlo. 
Riguardiamo
nei sofferenti 
l'immagine
di Gesù Cristo, 
consoliamoli
come
consoleremmo Lui, 
abbiamo
delicatezze materne 
per ogni
angoscia. 
Invece
di riguardare 
un
infelice come un peccatore 
degno
del disprezzo, riguardiamolo 
come
un'immagine di Gesù Cristo, 
ed abbiamo
per lui 
parole
di carità e di compatimento, 
immedesimandoci
nelle sue pene 
come se
le soffrissimo noi. 
Ricordiamoci
che Gesù 
riguarda
come fatto a Lui 
ciò che
si fa al minimo 
dei
nostri fratelli, ed esultiamo 
di
potergli testimoniare 
su di un
sofferente 
quell'amore
che non potemmo 
testimoniargli
quando Egli 
soffriva
amaramente per noi.
Don
Dolindo Ruotolo- Servo di Dio

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