Il Padre ci ha mandato il Figlio suo,
che è “il buon regalo
e il dono perfetto” (Gia 1,17).
Il buon regalo, che nulla supera;
il dono perfetto, al quale
non si può aggiungere nulla.
Cristo
è il buon regalo perché colui
che ci viene dato dal Padre
è il Figlio suo,
sovrano, eterno come lui.
Cristo
è il dono perfetto;
come dice l’apostolo Paolo,
“Dio ci
ha dato ogni cosa
insieme con lui” (Rom 8,32)...
Ci ha dato colui che è
“capo
della Chiesa” (Ef 5,23).
Non poteva darci nulla di più.
Cristo è il dono perfetto
perché, nel dare il Figlio suo,
il
Padre ha portato in lui
ogni cosa alla perfezione.
“Il Figlio dell’uomo, dice san Matteo,
“Il Figlio dell’uomo, dice san Matteo,
è venuto a salvare
ciò che era perduto” (18,11).
Per questo la Chiesa grida:
“Cantate al Signore
un
canto nuovo” (Sal 98,1),
quasi
dicesse: O fedeli,
che siete stati salvati e rinnovati
dal Figlio dell’uomo,
cantate un canto nuovo,
poiché dovete “metter via il raccolto vecchio
per far posto al nuovo” (Lev 26,10).
Cantate, poiché il Padre
“ha
compiuto prodigi” (Sal 98,1),
quando ci ha mandato
ogni dono perfetto, cioè il Figlio suo.
“Agli occhi dei popoli
ha rivelato la sua giustizia” (Sal 98,2),
quando ci ha dato ogni dono perfetto,
il suo
Figlio unigenito,
che giustifica le nazioni e compie
la perfezione di ogni cosa.
Sant'Antonio
di Padova - Discorsi
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