giovedì 5 novembre 2015

Camminando nel deserto



San Macario l’Egiziano,
camminando nel deserto,
trovò il cranio di un morto
gettato per terra.

Appena lo toccò
con il suo bastone di palma,
il cranio cominciò a parlare. 

Macario gli chiese: “Chi sei?”.
 Il cranio rispose:
“Ero un sacerdote degli idoli dei greci
che dimoravano in questo luogo.
E tu sei Macario, il pneumatoforo.

Quando tu ti impietosisci e preghi
per quelli che giacciono
nel luogo del castigo,
essi ne hanno un po’ di consolazione”. “

Che consolazione e che castigo?”,
domandò l’anziano. 

Gli rispose il cranio:
“Quanto dista il cielo dalla terra,
altrettanto è il fuoco sotto di noi.
Siamo immersi nel fuoco
dalla testa ai piedi;
e non è possibile guardarsi in faccia,
perché ognuno ha le spalle
attaccate alle spalle dell’altro.
Ma quando tu preghi per noi,
l’uno vede un po’ la faccia dell’altro:
questa è la consolazione”.

Piangendo l’anziano esclamò:
“Guai al giorno in cui l’uomo è nato!”. 

Chiese poi:
“C’è un altro tormento peggiore?”.
Il cranio gli disse:
“Al di sotto di noi
c’è un tormento più grande”.
L’anziano domandò: “E chi vi sta?”.

Il cranio rispose:
“Noi che non conoscevamo Dio
abbiamo trovato almeno un po’ di misercordia;
ma coloro che conoscevano Dio
e lo hanno rinnegato
e non hanno compiuto la sua volontà
sono sotto di noi”.

L’anziano prese il cranio e lo seppellì.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.