lunedì 25 giugno 2018

Quel respiro chiamato preghiera



"Giovane,
non dimenticare la preghiera.

In essa, se è sincera,
fa capolino ogni volta
un nuovo sentimento, e in questo
anche un nuovo pensiero,
che tu prima ignoravi
e che ti riconforterà;
e tu comprenderai
che la preghiera è un'educazione.

Ricordati ancora di ripetere in te
tutti i giorni, e ogni qual volta puoi:
Signore abbi pietà di quanti
sono oggi comparsi dinnanzi a Te.

Perché ad ogni ora,
 ad ogni istante migliaia di uomini
terminano la loro vita
su questa terra e le anime loro
si presentano al Signore,
e quanti di essi lasciano
la terra solitariamente,
all'insaputa di tutti,
nella tristezza e nell'angoscia,
perché nessuno li piange
e nemmeno sa
se abbiano vissuto o no!

Ora può darsi che
dall'estremo opposto
della terra si innalzi
al Signore la tua preghiera
per la pace di un altro,
benché tu non abbia conosciuto
affatto lui, né lui te.

Come si intenerirà la sua anima,
 quando, comparsa trepidante
dinnanzi al Signore,
sentirà in quell'attimo che
c'è chi prega per lei,
che è rimasto sulla terra
un essere umano che ama lei pure.

E Dio vi guarderà entrambi
più benignamente;
se tu stesso infatti
hai avuto tanta pietà dell'altro,
quanta più ne avrà Egli,
che di misericordia e di amore
ne ha infinitamente più di te.

E gli perdonerà in grazia tua."


(da I Fratelli Karamazov di F.M. Dostoevskij)



***


 


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