sabato 7 dicembre 2019

La preghiera ha due ali: l'elemosina ed il digiuno


le nostre preghiere e le nostre opere buone.
Gli Angeli di Dio raccolgono ad uno ad uno
i nostri sospiri di amore
e li presentano innanzi al trono dell'Eterno;
non c'è una sola preghiera che riesca vana,
anche quando sembra perduta
al nostro corto sguardo.
Invece di affannarci o di mormorare
della Provvidenza, continuiamo a pregare,
perché verrà certamente il giorno
della consolazione e della pace
temporale od eterna. La preghiera però
ha due ali con le quali s'innalza a Dio,
come dicono i Padri: l'elemosina ed il digiuno.
Dando agli altri, s'impegna quasi Dio
a dare a noi; digiunando e mortificandoci,
si rende l'anima più adatta
alle comunicazioni soprannaturali.
L'elemosina ci stacca dalla terra, il digiuno
ci stacca da noi stessi; ci troviamo
così liberati da ogni impaccio e possiamo
far sentire la nostra voce nei Cieli.
Non ci stanchiamo mai di pregare;
anche quando ci sembra di non essere esauditi;
la preghiera può avere un effetto immediato
o un effetto remoto, secondo i fini
della bontà divina, ma ha sicuramente il suo effetto;
stancarsi significa annientarne il frutto,
proprio quando stava per maturare.
Non siamo con Dio come mercenari,
siamogli figlioli, abbiamo fiducia nel suo amore,
affidiamo tutto nelle sue mani
e tutto ci riuscirà in bene.


Don Dolindo Ruotolo – Servo di Dio


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