sabato 21 febbraio 2015

Una chiesa più divina





Non è di una Chiesa più umana
che abbiamo bisogno,
bensì di una Chiesa più divina;
solo allora essa sarà anche
veramente umana.

(...)

La Chiesa non è una comunità di coloro
che “non hanno bisogno del medico”,
bensì una comunità di peccatori convertiti,
che vivono della grazia del perdono,
trasmettendola a loro volta ad altri.

Se leggiamo con attenzione il Nuovo Testamento,
scopriamo che
 il perdono non ha in sé niente di magico;
esso però non è nemmeno
un far finta di dimenticare,
non è “un fare come se non”,
ma invece un processo
di cambiamento del tutto reale...

Il toglier via la colpa
rimuove davvero qualcosa;
l’avvento del perdono in noi
si mostra nel sopraggiungere della penitenza. 

Il perdono è in tal senso un processo
attivo e passivo:
la potente parola creatrice di Dio su di noi
opera il dolore del cambiamento
e diventa così un attivo trasformarsi.

Perdono e penitenza,
grazia e propria personale conversione
non sono in contraddizione,
 ma sono invece due facce dell’unico
e medesimo evento. 
Questa fusione di attività e passività
esprime la forma essenziale
dell’esistenza umana.

 Infatti tutto il nostro creare
comincia con l’essere creati,
con il nostro partecipare
all’attività creatrice di Dio.

Joseph Ratzinger

(Testo tratto da un intervento  tenuto dal Cardinal Joseph Ratzinger il 1° settembre 1990,
in occasione del IX Meeting per l’amicizia fra i popoli a Rimini
(25 agosto – 1° settembre 1990)
 

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